L’astrologia (dal greco ástron, astro e loghía, logos, cioè discorso) è l’arte di conoscere l’individuo in sé, e il suo percorso esistenziale (che si collega al detto delfico “gnōthi seautón”, cioè “conosci te stesso”).

È l’arte di comprendere il significato recondito degli eventi e divinatoria basata sulla lettura dei corpi celesti. Non si basa – come molti credono – sulle costellazioni ma, appunto, sui pianeti che geocentricamente vediamo muoversi nel display della fascia zodiacale: e sulle stagioni. In astrologia infatti sono fondamentali equinozi e solstizi. Equinozi e solstizi dividono lo Zodiaco in quattro parti (le 4 stagioni), a loro volta suddivise in tre sezioni di 30° che corrispondono ai famosi 12 segni.

L’astrologia è un’attività metaforica (letteralmente che porta fuori) che ha per suo oggetto un aspetto dell’armonia nascosta. L’astrologia è, infatti, interfaccia tra lo zodiaco, con il suo valore allusivo, simbolico ‒ che si specchia “in una zona” alle porte dell’inconscio (il con-fuso) individuale e collettivo ‒ e una forma di ragionamento geometrico.

Nell’Antico Testamento, Yahweh in segno di alleanza col popolo ebraico disegnò un arcobaleno: “scala” multicolore per unire Sé all’uomo. Così è un po’ l’astrologia. Arcobaleno. Scala. Unione tra un divino ineffabile e la nostra ragione.